In
previsione della pubblicazione di Beta, mi sono concessa il lusso di rileggere
Glitch, perché ci sono libri che divori e poi ci sono quelle sensazioni che ti
porti dietro… quelle del “ne voglio ancora”.
Sono
dell’idea che i libri ci scelgano, a seconda del periodo della vita che stiamo
affrontando. Ebbene, Glitch è stata una lettura azzeccatissima. Ho portato il
kindle con me ovunque, sperando di potermi ritagliare anche solo 5 minuti per
entrare in un altro mondo.
Ecco,
una delle prime cose che mi fa genuflettere di fronte a questa scrittrice (una
eh… avrei altri mille motivi, ottocento dei quali non sono adatti ad orecchie
innocenti) è la struttura del romanzo. Mirya ha creato un’impalcatura non solo
solida, per la sua storia, ma accurata. Ogni dettaglio è incastrato alla
perfezione all’interno della trama, ogni capitolo porta con sé non solo l’evoluzione
del racconto ma anche una serie di indizi che, più di un percorso di mollichine
di pane, è una fila di semi appena piantati.
Germoglieranno.
E
come se lo faranno…
Dire
che la storia è incentrata su Leanne e Caleb, a mio parere è inesatto.
Glitch
è la storia di Leanne, di Caleb, di Edelweiss, di Ben, di Felicity. E di Adam,
di Zhang Li, di Gregory.
Di
Zero Uno e di Martia… e via così.
Perché
dico questo?
Perché
quando si scrive un libro, tessere una trama convincente, realistica, coerente
è una delle azioni principali da compiere. La trama della storia deve essere in
testa, tutta.
Per
Glitch non si è trattato solo di raccontare, ma di creare ex-novo. E Mirya riesce in qualcosa che lascia stupefatti: crea il
mondo Connesso. Capovolge la realtà e, così nascono i Tempi Sconnessi.
Ambienta
il suo libro in una scuola e per ogni alunno, racconta la sua storia.
Perché
un buon insegnante riuscirà a seguire un programma ministeriale, a far
procedere una classe in maniera più o meno spedita ma… ma poi esistono anche
gli ottimi insegnanti. Quelli che di trenta alunni non conoscono solo i voti.
In
Glitch c’è tanto. C’è anche che Mirya è un’ottima insegnante.
Conosciamo
tutti i personaggi, principali e comprimari.
Conosciamo
gli Alter. Ed ognuno sarà diverso dall’altro. Ognuno avrà, nel tempo, un nome
suo.
Ecco,
senza farvi vedere quante ciocche di capelli ho nelle mani, posso solo dirvi
che non avrete mai modo di confondervi, che quando leggerete di Edel avrete il
sorriso, sempre, e vi chiederete perché. Che amerete Ben, vorrete fare (ehm) di
tutto a Caleb, ma un cinque a Felicity glielo battereste ogni tre pagine. Che
quando arriverà la lezione di Particelle starete trascinando pure voi i piedi e
quando Leanne deraglierà, vi batterà forte il cuore come se a farlo fosse stati
voi stessi.
Glitch
è una storia.
D’amore,
d’amicizia, di rispetto,di paure, di ingiustizia.
Di
crescita.
Alla
fine della lettura, ringrazierete di avere già Beta tra le mani.
Glitch lo trovate qui.
Grazie tesoro, ti adoro. Sei sempre nei miei pensieri.
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