venerdì 2 settembre 2011

Lara Adrian vs J.R. Ward: Perché leggerle entrambe?



Come molti di voi sanno, è praticamente un mese che sono senza connessione internet. Panico all’inizio, rabbia contro la signora Telecom poi, infine serena accettazione adesso. Niente da fare, non intendono sistemare l’impianto esterno fatiscente, ma continuano a rattopparlo e a propinarci un sacco di scuse: avete cambiato i filtri? Avete cambiato telefono? Avete provato a staccare il router wifi e a connettervi via ethernet? L’unica cosa che non mi hanno chiesto, la più intelligente, era domandarmi quando avrei anche cambiato gestore. “Presto”, avrei risposto, “il tempo di trasferirmi a casa nuova tra una quindicina di giorni” (<-- che poi anche qui, è tutto da vedere, ma questo è un altro post).
Comunque sia, ho avuto un mucchio di tempo per leggere. E per scrivere? Direte voi. Anche, ma senza linea le mie alucce sono tarpate, dato che tra i miei strumenti essenziali di scrittura ci sono il dizionario della lingua italiana e quello dei sinonimi e contrari. Dunque, per quel discorso lì (aggiornamento capitoli) dovrete pazientare, ma so che lo fate già fin dall’inizio ;)
Le mie letture estive sono state da “sotto l’ombrellone”, ovvero sia non troppo cervellotiche, ma improntate al relax. Ogni tanto ci vuole anche quello, specie se gli sgorbi ti assalgono a suon di macchinine da riparare o ti assoldano per rincorrerli per il giardino, quaranta gradi all’ombra, 80% di umidità e nemmeno un alito di vento.
Ebbene, ho fatto pace col cervellino allucinato e ho iniziato la saga della Ward, La Confraternita del Pugnale Nero. Trattasi di Paranormal Romance per adulti. Devo confessare subito che la mia vena perversa ha gioito leggendo qualche commento via web (a volte, miracolosamente la connessione fa capolino per, poi, dissolversi con la stessa rapidità). Pare che il sesso fosse straordinario, davvero “paranormale” a discapito, però, di una trama elaborata con non particolare cura.
J.R. Ward, che tu sia lodata.
Se per leggermi una scopata decente dovevo sorbirmi litri di chiacchiere come se stessi prendendo una purga, probabilmente avrei abbandonato immediatamente la lettura al primo libro (ce ne sono sei tradotti in italiano, più altri due pubblicati in inglese. Le pubblicazioni in Italia si fanno a settembre e a maggio se non erro, quindi, regolatevi). Non mi soffermo sul recensire, non c’è molto da dire. La trama è, appunto, semplice. I bravi sono una confraternita di vampiri guerrieri, buoni ma non troppo, mentre i cattivi sono degli esseri senz’anima che più cattivi non si può. Una lotta senza fine, ovviamente.
Partiamo dal presupposto che questa cosa dei “confratelli” mi ha esaltato da subito. Sarà che me li immagino tutti insieme mentre … ehm … uhm …  attendono ai loro compiti, diciamo. Ogni libro tratta un personaggio e la sua storia (compresa quella d’amore, of course) e ogni personaggio è diverso dagli altri. C’è suspance al punto giusto, c’è dolcezza (ancora più dolce perché viene da omoni grandi e grossi che farebbero paura anche all’uomo nero), e c’è sesso. Tanto tanto sesso. Forse, all’inizio, il linguaggio particolarmente esplicito mi ha un secondo disturbata, ma nemmeno poi troppo. E’ una caratteristica dell’autrice, ma è ben inserita nel contesto, perché la Ward è molto diretta e intensa.
E i protagonisti sono sempre dei super, è vero, ma hanno le loro debolezze sulle quali l’autrice non si risparmia mai, anzi, ci gioca parecchio. E anche i personaggi femminili acquistano una certa femminilità, cosa che un po’ si è persa a ben guardarsi in giro. I libri che ho apprezzato di più, il primo e il quinto, hanno proprio dei personaggi femminili tosti che strada facendo riscoprono il loro lato più delicato grazie all’irresistibile determinazione di quelli che diventano i propri compagni.
Tratto dal quinto libro, quello di V (Grazie cara autrice anche per aver scelto di usare solo le iniziali invece dei nomi, risparmiando al mio cervello un surriscaldamento inutile):

” «Voglio che mangi questa roba», insistette lei, guardandolo. «In qualità di suo medico curante...»
«Mi rifiuto di mangiare dal suo piatto.» Per l'amor del cielo, nessun vampiro degno di questo nome avrebbe mai sottratto il cibo alla sua compagna, neanche se stava morendo di fame. I bisogni della femmina avevano sempre la precedenza su tutto il resto”.

E ancora, una delle scene più erotiche che abbia mai letto, sempre dal libro di V, mentre la dottoressa che lo ha salvato da un attacco dei lesser (i cattivi di cui sopra) provvede a lavare il guerriero convalescente, nudo, sul letto con una pezzuola bagnata:


”«Jane? Guardami.» Come se fossero sotto il controllo del paziente, i suoi occhi si alzarono lentamente fino a incontrare quelli di lui. «Non la mia faccia, Jane. Devi guardare la mia mano. Subito.»
Lei ubbidì; non la sfiorò nemmeno il pensiero che poteva anche non farlo. Appena lo fece, la mano guantata lasciò andare le lenzuola e si chiuse intorno al membro turgido. Soffiando fuori il fiato tutto in una volta, il paziente fece scorrere la mano su e giù, lungo la verga, il cuoio nero del guanto in netto contrasto con il rosa acceso del suo sesso. Oh... mio... Dio.
«Vuoi farlo tu, vero?» disse lui in tono aspro. «Non perché mi desideri, ma perché ti stai chiedendo come sarebbe, e cosa mi succede quando vengo.» Intanto continuava ad accarezzarsi e lei non capiva più niente. Era stordita, completamente,
«Non è così, Jane?» Aveva il respiro sempre più corto. «Vuoi sapere cosa si prova a toccarmi. Che versi farei. Che odore avrei.»
Non stava facendo di sì con la testa, vero? Cazzo, sì che lo stava facendo.
«Dammi la mano, Jane. Lascia che la posi qui sul mio corpo. Anche se la tua curiosità è puramente professionale, voglio che tu mi faccia venire.»”

Bene, penso di aver detto tutto quello che serve … *ammicca*
Per concludere con la Ward, direi che ci troviamo dinnanzi ad un ottimo prodotto commerciale, a mio parere, che si inserisce in un momento storico particolarmente favorevole. Quindi, alla Ward dieci e lode per capacità e furbizia.
Dopo essermi tirata i sei libri in italiano (scorrono via che è un piacere, vi assicuro), ho preso ad informarmi su autrici che bazzicassero lo stesso genere. Una nota di merito a Larissa Ione con Brivido eterno da cui traggo questo stralcio:


“Ansiosa di raggiungere il piacere definitivo, gli strinse forte le gambe
attorno alla vita conficcando i talloni dietro le sue cosce.
Eidolon reagì ringhiando, puntellò i gomiti all'altezza della sua testa e
cominciò a spingere più velocemente. Infilando una mano sotto l'uniforme
ospedaliera, Tayla accarezzò le protuberanze dure della sua spina dorsale, i
muscoli contratti della schiena, i glutei tesi che si contraevano ulteriormente
sotto le sue dita.
«Di più. Più forte.»
Eidolon staccò le labbra dalle sue. «Più forte?» Con una spinta forte e
potente, il letto si spostò in avanti. «Dimmi quanto di più.»
Parlare sembrò impossibile quando lui le sollevò i fianchi e la montò più
forte e più a fondo, facendole scorrere il fuoco nelle vene. «Così» disse lei tra
un respiro affannoso e l'altro. «Continua così.»”


Ecco, siamo sempre nel campo degli esseri soprannaturali, dove lui è un demone Seminus (nel nome c’è il fulcro del discorso).
Nota di profondo demerito per Laurell Hamilton e la saga di Merrie Gentry. Vabbè che sono letture estive, vabbè che non devono essere troppo elaborate, va bene tutto, ma una porno collection senza capo né coda, è troppo squallida perfino per la parte più animalesca di me. Non avevo mai abbandonato un libro senza concluderne la lettura fino a questa autrice. Ekekazo ù.ù (<- libera citazione di L_fy, di cui vi consiglio senza ombra di dubbio questa storia)
Vagando vagando sono incappata in Lara Adrian e la sua Stirpe di Mezzanotte (saga anche questa, cinque libri pubblicati in Italia, nove in America, mi pare).
Allora, io nutro un istintivo disgusto per le scopiazzatrici in generale e di certo la Adrian ha scopiazzato la Ward. Anche qui ci sono i vampiri buoni e al posto dei lesser ci sono i vampiri tossici di sangue umano. Anche qui c’è un covo dove tutti i buoni vivono ammucchiati insieme (adoro questa cosa dell’ammucchiata, non posso farci nulla) e si chiamano fra loro fratelli. Come stile siamo parecchio al di sotto della Ward e nelle mie intenzioni non avrei proseguito oltre il primo libro. Non ci vedevo elementi innovativi in una storia che pareva solo voler ombreggiare la Confraternita del Pugnale Nero, ma poi ho letto i ringraziamenti finali, tra cui quelli a Jessica Bird (di cui J.R.Ward è lo pseudonimo).
Ammazza, ho pensato, questa la copia e ci lascia pure i credits. Ma siamo in America, un passo avanti ovunque (mi dicono ù.ù), e se la Ward non ha portato la Adrian in tribunale un motivo ci sarà.
E allora ho continuato a leggere anche gli altri libri.
La conclusione è questa. Dopo i primi due libri la Adrian si slega completamente dalla Ward e ne colma le lacune in maniera perfetta. In particolare pone l’accento sul morso vicendevole (umano-vampiro) e lo connota di un significato erotico straordinario. Il terzo libro, quello di Tegan, supera tutti quelli letti finora nel genere Paranormal Romance in toto, senza alcun ombra di dubbio. Il personaggio maschile è … è. Punto. Quello femminile è il più cazzuto letto fino adesso. Almeno quattro o cinque volte ho interrotto la lettura, alzando gli occhi al cielo e pensando “Maduuuuu”, rinfocolando l’estasi mistica della lettrice completamente rincoglionita.
E allora, sì. Chi legge/ha letto la Ward e non è ancora sazia di lettura d’evasione deve leggere anche la Adrian e viceversa.
Consideratele uno strascico dell’estate che volge al termine, un rimpolpare gli ormoni prima del gelido inverno, uno staccare la spina per chi anche in questi mesi estivi non è che si sia poi rilassata davvero.
Consideratele un modo per coccolare lo spirito e il corpo dai quali tanto spesso pretendiamo più di quanto possano darci XD
Buona lettura :*

2 commenti:

  1. Mi trovi pienamente concorde, i libri della Adrian e della Ward si leggono con piacere e regalano al nostro cervellino gustosi momenti di relax. Beh lo stesso non si può dire per i nostri ormoni, anzi l'unico problema nel leggere certe scene è che alzi gli occhi dalla pagina e pensi "ma uffa dov'è mio marito quando serve?" ;-)
    Ehheheh e che dire di quelle "ammucchiate" maschili, dove si respira testosterone e senso di fratellanza fatto di lealtà e di sfottò?? Questi vampiri sono forti, sicuri di sè ecc. insomma dei gran bei machi tutti muscoli e azione ^_^ salvo poi tirare fuori un lato micio da occhi a cuoricino di fronte... *__*
    E le loro compagne non sono da meno, una fra tutte proprio Elise di Tegan (che resta la mia preferita).
    Ora non so se è perchè ho letto prima la Adrian o se è perche della Ward ho letto solo i primi due libri, ma devo dire che la mia preferenza al momento va alla Stirpe di Mezzanotte. Anzitutto per i "cattivi": ho trovato molto più avvincente (e capace di spunti di riflessione) il fatto che la "brama" sia una deviazione insita nella natura dei vampiri (ma ripeto forse è solo perchè non ho ancora afferrato bene il senso dei Lesser/Omega/lato mistico). Più di tutto però adoro il vincolo di sangue della Adrian, che è forza prorompente di erotismo ma anche di vita!!!
    E quindi ... buon paranormal romance a tutte :)
    Sivy

    RispondiElimina
  2. Sono d'accordo con te sul piacere senza troppi problemi del genere paranormal romance. In effetti la Adrian ha fatto proprie alcune lacune che la Ward non ha approfondito, ma credo che molto dipenda da chi leggi per prima. Io sono andata in ordine cronologico, ovvero chi aveva pubblicato prima, ma in sostanza sono interscambiabili. Personalmente lo stile della Ward lo trovo più avvincente, anche se per trama concordo con te: i vampiri di Brama hanno un che in più ù.ù Non penso che ci sia molto da afferrare, zia Sivy. Questi sono libri da impatto e da predisposizione personale. Per qualche illuminazione mistica credo proprio che dobbiamo rivolgerci altrove. Ma chissenefrega ... intanto elettrizziamo gli ormoni, che prima o poi i mariti a casa devono tornare ;)

    RispondiElimina